AMPLIAMENTO DEI REATI PRESUPPOSTO 231

Nella serata di lunedì 6 luglio si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri che ha portato all’approvazione sia del decreto-legge che introduce misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale (Decreto Semplificazioni), sia il decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione.

Si assiste, quindi, all’ampliamento del novero dei reati presupposto nell’ambito della responsabilità amministrativa degli enti.

Tra le novità:

👉 si prevede di punire anche le ipotesi di delitto tentato (e non solo consumato) per i reati fiscali che presentano l’elemento della transnazionalità, se l’imposta IVA evasa non sia inferiore a 10 milioni di euro;

👉 si amplia il catalogo dei reati tributari per i quali è considerata responsabile anche la società (ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) includendovi ora i delitti di dichiarazione infedele, di omessa dichiarazione e di indebita compensazione;

👉 si estende la responsabilità delle società anche ai delitti di frode nelle pubbliche forniture, al reato di frode in agricoltura (art. 2 della legge n. 898 del 1986) e al reato di contrabbando, modulando la sanzione a seconda che il reato ecceda o meno la soglia di 100.000 euro. Infine, si è ampliato il panorama dei delitti contro la pubblica amministrazione di cui possono rispondere le società, includendovi il delitto di peculato e quello di abuso d’ufficio.